L'Arte Sincera di Eva Shunk

19.03.2013 17:08

 Benvenuti nel mondo gioioso di Eva Shunk, un'artista che unisce il gusto per il colore brillante,  ricco di cangiantismi, ad una costruzione formale solida e ben definita.

   Eva Shunk non ha timore di ammettere che la sua arte è esattamente ciò che rappresenta: un gioco estetico finalizzato al piacere visivo.

  La sua intenzione è quella di realizzare opere che riescano a trasmettere il bello, la serenità- escludendo qualsiasi altro stato d'animo inquieto- per generare qualcosa di rilassante, in grado di testimoniare gli aspetti piacevoli della vita.

  La spontaneità della sua arte è ben dimostrabile in un'opera come Girasoli, nella quale due grandi girasoli gialli si inseriscono in una composizione geometrica che rimanda formalmente alle griglie di linee orizzontali e verticali  che eseguiva Mondrian. Ma i  colori utilizzati per riempire le forme solide sono caldi, vari, giocosi; non limitati ai soli primari, bensì sperimentando ed accostando diverse tonalità, calde e fredde, tra di loro. In opere come quella appena citata, oltre al palese omaggio a I Girasoli di Vincent Van Gogh, che la Shunk dichiara di ammirare in maniera particolare, vi è tutto il senso della sua opera: solarità, lietezza, armonia. Gioia per quel che si sta facendo. La sua arte è una diretta riflessione dello spirito di questa artista, amante della pittura e del giardinaggio, fiera delle opere da lei prodotte e che sono un esempio di una vera e propria “ arte sincera”.

 Attualmente la sua ricerca, pur essendo sempre in divenire, è prevalentemente incentrata sulla realizzazione di una serie di opere con soggetto principale l'Africa e la popolazione africana. 

    Tuttavia la scelta di tale soggetti è da considerarsi di mera natura stilistica, senza l'intenzione di rivelare un soggiacente discorso concettuale. Le figure della pittrice sono esattamente ciò che raffigurano, ecco perchè credo che la definizione di “ arte sincera”; per descrivere le sue tele, sia appropriata. Spontanei e sinceri, i personaggi rappresentati sono selezionati per le loro caratteristiche estetiche: i colori dell'Africa, le tonalità calde degli ambienti, gli sgargianti  colori primari delle vesti: ciano- magenta e giallo.

   Tutte queste opere sono realizzate avvalendosi di una particolare tecnica, ideata dalla stessa artista, basata sulla scomposizione del dato formale in elementi geometrizzanti o squadrati che  sintetizzano la forma pur facendola restare assolutamente riconoscibile. Questo stile è un punto di arrivo a cui la Shunk è giunta dopo aver iniziato a realizzare delle figure date dalla sovrapposizione di elementi sferici.

   Tale tecnica si adatta particolarmente ai soggetti africani,  le vesti a tunica dei quali si prestano ad essere chiuse in forme geometriche precise, come triangoli rovesciati ed altre forme squadrate accostate le une alle altre.

   L'intuizione della forma, che resta assolutamente di facile decodificazione, è dovuta all'uso di colori cangianti per rappresentare le zone di luce e quelle di ombra che costruiscono plasticamente le figure, dotate di una grande volumetria. Da circa un anno a questa parte la ricerca della Shunk è totalmente dedicata alla  realizzazione di  questa sorta di totem che si ergono fieri in spazi a loro volta definiti da elementi squadrati e geometrizzanti, pur senza mai allontanarsi dall'orizzonte figurativo. Le prime opere di questa serie erano invece caratterizzate dalla presenza delle figure realizzate secondo la sintesi geometrizzante, ma ancora inserite in paesaggi naturalistici; nella fase più recente della sua attività anche il paesaggio è realizzato secondo sintesi formale, riducendo al minimo il verismo paesistico.

 La pittura di questa artista- come lei stessa  ha dichiarato- ha subito l'influenza della scultura che in alcuni periodi ha sperimentato, lavorando il legno e la terracotta.  Osservando le opere precedentemente realizzate, quando cioè ancora la Shunk non era giunta alla scomposizione formale, si nota infatti una certa impostazione scultorea per le figure dipinte, sempre ispirate al mondo africano e che sono massicce e possenti, come fossero sculture vere e proprie.

    L'originalità delle forme prodotte, ben si accompagna con la maniera di tinteggiarle:  l'artista, dopo aver steso il colore, lo “ batte”, picchiettandolo con un pennello piatto in modo da lasciar emergere una sottile trama data da una vibrante filettatura di linee di colore che si susseguono segnando la superficie pittorica. Questo procedimento, lungo da un punto di vista della realizzazione, conferisce un aspetto originale ed immediatamente riconoscibile ai lavori di questa artista.

  L'opera personalissima della pittrice è da considerarsi una rarità di questi tempi, in un panorama artistico italiano contemporaneo, seppur ricco di personalità, carente di artisti capaci di generare opere caratterizzate da una ricerca e tecnica pittorica “ diversa”.

    Eva Shunk ha ideato quindi un modo di fare arte che la colloca  tra qui pochi artisti riconoscibili per le proprie scelte e peculiarità.

 Marina Volpi